RANDAGISMO: UN VERO DISASTRO PER LE COMUNITA’
RANDAGISMO: un vero disastro per le Comunità: perché è così difficile venirne a capo? Quali i rimedi possibili?
Il fenomeno del randagismo non solo è deprecabile di per sé stesso, ma è disastroso per i costi economici e sociali che pone a carico delle Comunità. Esso, fra l’altro, ostacola il diffondersi dell’Eco-Turismo, segmento ovunque in espansione.
Prevenzione, Contrasto e Reintroduzione sono le parole chiave con le quali affrontarlo, ma stretti dalle emergenze di tutti i giorni i Municipi di tutte le latitudini spesso non riescono a farvi fronte correttamente.
Né si impegnano a comunicare alla Cittadinanza quanto alti siano i costi – che poi ricadono sul cittadino mediante la tassazione comunale – connessi alla gestione degli animali randagi, iniziativa che da sola potrebbe contribuire a attenuare il fenomeno.
Né giova alla soluzione la visione parziale di tanti di coloro che pur meritevolmente si occupano dei cani abbandonati.
lnfatti, la corretta gestione del randagio – prelievo , eventuale cura e rilascio – è frutto di una catena molto complessa e impegnativa da far funzionare, catena della quale la mancanza di una sola maglia – citiamo come esempi: prelievo, controllo, microchippatura, ricovero, riabilitazone, rilascio – rende impossibili efficaci interventi.
Ad Augusta, come appreso dalla viva voce dell’Assessore Giuseppe Schermi durante l’incontro tenutosi a Scicli sabato 28 maggio sul tema del Bilancio Partecipativo, il problema del randagismo è talmente avvertito che la comunità ha deciso di impegnarvi un importo pari al del 2% delle rimesse regionali, secondo la legge 5/2014 la quale obbliga i Comuni a spendere tali somme mediante democrazia partecipata.
A Scicli, alcuni esperti si sono riuniti per redigere una sorta di sintetica linea guida con l’intento di metterla a disposizione degli Uffici Comunali, degli Amministratori o aspiranti tali, certi che potrà servire a completare celermente la filiera del recupero del cane randagio.
Questo documento è perciò frutto di incontri più fra soggetti fortemente coinvolti nella gestione del deprecabile fenomeno del randagismo e intende porre una prima base per la discussione ragionata della tematica del rapporto fra la Città, i Cittadini e gli animali domestici. La versione che oggi pubblichiamo su Il Blog di Scicli proviene da un documento inviato più volte all’amministrazione straordinaria di Scicli (senza aver ottenuto alcun riscontro).
L’argomento noto come “randagismo” fa parte di una tematica molto ampia che attiene i rapporti che le singole persone e la cittadinanza intrattengono con gli animali. Tali rapporti trovano le proprie radici sia nelle norme, statali e regionali o regolamenti comunali, sia nella capacità di fare rispettare tali leggi e regolamenti, sia nelle abitudini e nei comportamenti dei possessori degli animali. Quanto meno, è possibile dividere la tematica in tre aree.
La prima consiste nella strutturazione della filiera deputata all’intervento di recupero degli animali deceduti, alla cattura e alla cura di quelli incidentati, randagi o vagabondi, socializzati o mordaci che siano.
La seconda affronta i più complessi aspetti della prevenzione dell’abbandono, ovvero del rapporto fra l’animale e il proprietario (formazione, ecc).
Una terza tematica riguarda la reintroduzione dell’animale nella società secondo criteri improntati alla sostenibilità economica e alla prevenzione di nuovi abbandoni. A sua volta essa può suddividersi in due parti: una relativa alle modalità di reintroduzione adatte per animali socievoli (adozione, anche attraverso l’invio degli animali in canili in grado di svolgere efficacemente questo lavoro, eventualmente ubicati al di fuori del territorio regionale). L’altra affronta i casi più complessi, ovvero di animali che necessitano di interventi rieducativi.
Un quarto argomento potrebbe essere infine ravvisato nella discussione e nell’approvazione di un Regolamento cittadino, più esteso e volto anche alla gestione di altri animali , regolamento di fatto già approntato a Scicli nel 2014, nell’ambito del quale affrontare e sciogliere molti nodi, fra i quali, per esempio, la presenza dei cani in spiaggia, vista l’importanza che assume la materia in un’area turistica e balneare come quella della intera provincia di Ragusa (ma la materia interessa anche altri territori).
Segue, articolato per punti, il documento predisposto e sottoscritto dagli esperti consultati a partire dal 2014.
Strutturazione della filiera deputata all’intervento di recupero e di cattura
- Carcassa di piccolo animale (cane, gatto)
- Cane ferito
- Cane randagio
- Cane mordace
- Carcassa di animale
- Chi l’avvista chiama i VV.UU.
- UU. verificano la presenza del microchip
- Se provvisto, i VVUU si collegano con l‘anagrafe canina e informano il proprietario
- Il proprietario deve prelevare il carcassa [1]e seppellirla o smaltirla mediante l’inceneritore di Sr[2][3]
- Se l’animale non ha il microchip i VVUU chiamano il Canile Convenzionato[4]
- Il Canile Convenzionato avvia la carcassa allo smaltimento
- Cane ferito
- Chi lo avvista o chi investe chiama i VV.UU., ma anche CC, Ufficio Randagismo
- UU. verificano la presenza del microchip
- Se il cane è provvisto i VVUU si collegano con l‘anagrafe canina e informano il proprietario, che lo preleverà
- Se il cane non è provvisto di microchip i VVUU chiamano l’Ufficio Randagismo del Comune, che allerterà l’ASP Veterinaria (h24) e contemporaneamente il Canile Convenzionato[5] [6]
- In base alla relazione il cane viene avviato al Canile o all’Ambulatorio Veterinario Convenzionato per l’intervento[7]
- Dopo l’intervento il cane viene avviato al Canile Convenzionato
- Il Canile rilascerà il cane nell’area dove esso viveva, se non malato e non pericoloso
- Cane randagio e socializzato (casi di Italo, Ettore)
- Chi lo avvista chiama i VV.UU.
- UU. verificano la presenza del microchip
- Se il cane è provvisto i VVUU si collegano con l‘anagrafe canina e informano il proprietario
- Se il proprietario non ha provveduto alla denuncia di smarrimento nei termini (36 h) va multato
- Se il cane è socievole i VVUU urbani lo lasciano sul posto e inviano una relazione all’Ufficio Randagismo Comunale
- L’Ufficio Randagismo autorizza il soggetto[8] preposto ad effettuare microchippatura, sterilizzazione e reimmissione sul posto[9], purché ci sia un “detentore”[10]
- Se non sussiste un detentore il cane viene avviato al Canile Convenzionato[11]
- Cane mordace
- Chi lo avvista chiama i VVUU
- I VVUU tentano di verificare la presenza del microchip
- Se riescono e il cane è provvisto rintracciano il proprietario attraverso l’anagrafe canina
- Il proprietario va multato
- Se non riescono a leggere il microchip o il cane ne è sprovvisto, i VVUU allertano l’ASP e il Canile Convenzionato
PUNTI CRITICI E AZIONI da parte dell’Ente Preposto (Comune di Scicli)
Comune di Modica: occorre che il Canile Sanitario ceda i posti dovuti a Scicli (il CS è luogo dal quale il cane deve essere ricoverato per uscirne entro 28 giorni).
ASP: fare il punto sulla tematica del Servizio Veterinario.
Gara per l’affidamento del Canile Rifugio (nel quale il cane che lo necessiti deve essere preparato per l’affidamento), prevedendo che l’affidatario possa intervenire direttamente in caso di neessità nei momenti di chiusura degli Uffici (ASP, Comune), purché dotato di idoneo veicolo (che potrebbe essere messo a disposizione dal Comune)
Mettere a punto meccanismi premiali per Canili con alto tasso di adozione (previa verifica dei risultati dell’adozione stessa)
Verificare se le Associazioni Animaliste sono disponibili a dotarsi di stalli temporanei a norma.
Albo dei volontari per affidamento temporaneo (15-20 giorni) a spese del Comune (2€/d), ma con corresponsabilità del Canile Convenzionato
Verificare la convenienza dell’acquisto di un inceneritore per le carcasse
Azione dimostrativa: adozione di Matriarca, la cagna del branco del Pisciotto, oggi adottabile, ma tenuta in canile a spese della collettività.
Scicli, 5 maggio 2015
[1] Nell’attesa del proprietario il Canile Convenzionato custodisce il corpo, o il Veterinario se ha la cella refrigerata
[2] Il costo è di circa 400 euro per smaltimento
[3] Il Comune o un soggetto privato può dotarsi di apposita attrezzatura ed eventualmente dare luogo ad un servizio per altri Comuni. Verificare il destino delle ceneri residuate dall’inceneritore.
[4] L’unico soggetto abilitato a intervenire sul corpo
[5] Vedi nota 4
[6] Verificare giorni e orario di funzionamento ASP Veterinaria, in caso di indisponibilità occorrerà convenzione con Veterinario
[7] Questo vuol dire che la relazione è redatta dal Veterinario seduta stante
[8] L’ambulatorio veterinario pubblico
[9] Questi movimenti vengono effettuati da una Associazione di Volontariato o dal Comune, mediante veicolo attrezzato
[10] Identificare chi ha il compito di individuare il “detentore”
[11] I tempi della procedura vanno resi minimi quando si tratta di cagna in calore
RANDAGISMO-LINEA GUIDA SCICLI 1-150507 – Argomento: sintesi degli incontri con Sergio Bramanti (MAIA), Gerardo Filippini e Resi Iurato (LAV Scicli), Simone Puccia (promotore, esperto) e con una relazione di contributo inviata da Daria Decco (OIPA). Il presente documento costituisce la base descrittiva della filiera che intercorre dal ritrovamento del randagio (vivo, ferito, morto) fino al rilascio sul territorio. Altre filiere (trasferimento in altri territori, prevenzione degli abbandoni) saranno affrontate successivamente. La sintesi è stata operata da Giampaolo Schillaci. Sottoscritto dai partecipanti, il documento è stato ipiù volte nviato al Comune di Scicli senza ricevere alcun riscontro.
La foto di Italio è presa dalla galleria delle immagini di Ospitalità Diffusa – Scicli