Incendi? #Nonsolorimboschimento
Alberi che non si piantano
Alberi che vanno in fumo
In Sicilia mancano poco meno di un milione e mezzo di alberi che non ci sono ma che avrebbero dovuto esserci, e a questi impietosamente si aggiungono quelli che c’erano, quelli che sono andati in fumo e quelli che ci finiranno se il turpe fenomeno dell’incendio dei boschi non verrà stroncato. Proviamo a tracciare la strada per attuare nei nostri Comuni un Albero per il Futuro piantando alberi al ritmo di 111 al giorno
La piantumazione nelle aree comunali. Sono ben due le leggi che impongono ai Municipi con più di 15.000 abitanti di piantumare nuovi alberi e che invece, tranne qualche timida e lodevole eccezione, vengono ignorate. La prima risale al 1992 e porta il numero 113, che visto con gli occhi di oggi risulta premonitore dell’allarmante disastro che si sarebbe presto abbattuto sul patrimonio boschivo del Paese.
Alberi per il futuro. Battezzata Alberi per il futuro, la legge 113 con grande lungimiranza garantiva la messa a dimora di una pianta per ogni nuovo venuto al mondo; mentre, 21 anni dopo, segno di un non sopito interesse del legislatore, la legge 10 del 2013 aggiungeva il novero dei bambini adottati. Sono 111 i nuovi nati al giorno in Sicilia e non meno di questo dovrebbe essere il ritmo delle nuove piantagioni.
Comitato del verde pubblico. Con la stessa legge 10 veniva istituito il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, che in collaborazione con l’ISPRA ha tutt’ora il compito di monitorare lo stato di applicazione della normativa. Nel rapporto 2019 si parla del verde pubblico come presidio a tutela della salute, in grado di assorbire quelle polveri sottili dall’effetto devastante sulle aspettative di vita di chi vive in città. Ma, particolarmente nel Sud, la situazione appare deprimente, con solo il 15% dei Comuni in qualche modo attivati.
Bilancio arboreo e sua pubblicazione. L’ANAC – Agenzia Nazionale Anti Corruzione – ha dichiarato che i Comuni con più di 15.000 abitanti sono tenuti a osservare le disposizioni delle leggi 113/1992 e 10/2013 e, più ancora, ha affermato che ogni Comune deve rendicontare le attività svolte pubblicando il “bilancio arboreo” nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito comunale. Fra i comuni capoluogo, solo Palermo ha stilato un bilancio arboreo.
Dove trovare le risorse? Il Ministro Costa ha appena annunciato lo stanziamento di 30 milioni di euro per progetti di piantumazione redatti con le citate leggi Alberi per il futuro, ma nella vicenda un ruolo importante è assegnato alle Regioni. L’Emilia Romagna, convinta assertrice della misura, ha proceduto già nel 2013 a dotarsi di criteri e modalità di erogazione dei contributi e per l’individuazione delle essenze legnose (arboree e arbustive) da porre a dimora in attuazione della legge 29 gennaio 1992, n.113.
Localmente cosa si può fare? I Comuni che non avessero ancora fatto potrebbero a) deliberare di aderire all’iniziativa “Alberi per il Futuro” promossa dal Ministero per l’Ambiente, b) individuare le aree pubbliche ove sarà possibile procedere alla piantumazione, c) richiedere la fornitura, a titolo gratuito, degli alberi da piantumare al vivaio del Corpo Forestale dello Stato, d) autorizzare la piantumazione di nuovi alberi nelle aree individuate, meglio se e) coinvolgendo – sempre in delibera – le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale nell’iniziativa al fine di sensibilizzare anche le fasce più giovani. Non guasta, inoltre, f) dichiarare di voler adottare specifiche campagne informative per promuovere la cultura del verde e la conoscenza degli ecosistemi locali.
Ai Comuni, infine, occorre ricordare l’obbligo di pubblicazione sancito dall’ANAC.
Altre iniziative locali: comunicazione e PRG. I Comuni provvedono a comunicare alle famiglie quale è l’albero loro assegnato ed il luogo esatto in cui è stato piantato (Regione Emilia Romagna). Nel Piano Regolatore si può prevedere uno studio climatico sulle essenze arboree tipiche del territorio. Lo ha fatto la virtuosa Troina, in previsione di proseguire l’attività di piantumazione già intrapresa.
Alleanze. WWF ha edito il rapporto “Urban nature 2019 Biodiversità urbana: percorsi e proposte in campo”, Legambiente a novembre di ogni anno realizza la Giornata dell’Albero
Come ottenere risultati duraturi nella piantumazione dei territori comunali? Ogni azione che voglia essere efficace e durare nel tempo deve rispondere a requisiti semplici ad enunciarsi quanto difficili a realizzarsi. Il primo requisito consiste nella formazione di gruppi di opinione, di studio e di azione che siano stabili nel tempo. Negli anni scorsi comitati e raggruppamenti sono sorti in più parti dell’Isola, più di uno si è dissolto nel tempo. Oggi nell’area iblea si è affacciato il MAI – Movimento Anti Incendio – che si sta strutturando in maniera promettente. Uno strumento importante e promettente sta nella formazione di una Rete fra Comitati interessati alla difesa del territorio e al rimboschimento, con scambio di buone pratiche e di iniziative possibili.
Gli strumenti della partecipazione. Il secondo requisito per il successo delle iniziative sta nel dotarsi di strumenti adatti ovvero nell’attivazione degli strumenti di partecipazione che il Testo Unico Enti Locali – TUEL n. 167/2000) ha fatto inserire negli statuti di tutti i Comuni italiani. Una cosa è presentarsi al Sindaco con una qualche richiesta scritta genericamente formulata, altra cosa è utilizzare, a seconda dei casi, strumenti come istanza, udienza, petizione, consiglio comunale aperto, quest’ultimo tramite consiglieri disposti a sottoscrivere la richiesta ai sensi del regolamento del Consiglio Comunale.
Consulte e Osservatori. Il Comune di Avola annovera la Consulta per l’Ambiente e il Territorio fra quelle obbligatorie. Potrebbe trattarsi di un prezioso strumento per attivare e monitorare da parte dei cittadini le politiche di tutela del territorio dagli incendi e di nuove piantumazioni ai sensi delle richiamate leggi dello Stato.
Sugli strumenti di partecipazione e sulle possibili collaborazioni si dovrà necessariamente tornare, per strutturare azioni sia a livello Comunale, sia della Regione Siciliana, volte alla piantumazione prevista da Alberi per il Futuro e per le azioni di prevenzione e di contrasto agli incendi.
Giampaolo Schillaci