SCICLI: “BAROCCO SLOW COAST” CONNETTE LA COSTA UNESCO
Scicli è la città UNESCO più a sud dell’Europa continentale. Il suo territorio è impreziosito da circa 20 chilometri di costa affacciata su Malta e sul Continente africano. A ponente e a levante, il suo territorio incontra quello dei due comuni UNESCO, Ragusa e Modica.
Barocco Slow Coast è il collegamento costiero fra queste tre città UNESCO, una idea che ha preso corpo a partire dal 2009 e che gradualmente sta divenendo realtà. Percorribile poco meno di 365 giorni all’anno, i percorsi pedonali protetti, idonei al transito delle mamme con passeggino e per tutti i tipi di carrozzine diventerebbero un formidabile attrattore turistico in grado di destagionalizzare il turismo proveniente dai paesi freddi
Scicli è la città UNESCO più a sud dell’Europa continentale. Il suo territorio è impreziosito da circa 20 chilometri di costa affacciata su Malta e sul continente africano. Splendide spiagge si alternano a tratti rocciosi non meno coinvolgenti, sul promontorio del Pisciotto troneggia la Fornace omonima sormontata dalla ciminiera, inconfondibile segno del paesaggio. Agli estremi, il porto turistico di Marina di Ragusa, che opera in estate come in inverno, e quello di Pozzallo, con grande movimento di persone e merci. Nel centro, il porto di Donnalucata, del quale si ricorda la gloriosa marineria, e il pittoresco approdo di Sampieri.
A partire dal 2014, la Ex Provincia di Ragusa lancia l’iniziativa PASSIBLEI (fai click qui). Di estremo interesse per il lancio del turismo escursionistico internazionale e destagionalizzato lungo tutto il Sud est è il progetto PASSIBLEI, promosso dal Libero Consorzio Comunale (ex provincia di Ragusa), che prevede la trasformazione della ferrovia dismessa Siracusa – Ragusa in ciclopedonale. Fatto importantissimo, la trasformazione è approvata formalmente dai comuni della Valle dell’Anapo, che sono i proprietari del sedime abbandonato. Il progetto prevede anche il potenziamento della ferrovia in esercizio, formando in tal modo un anello, ciclopedonale il ramo nord, nella Valle, e su ferro quello sud, costiero. Il progetto ha ottenuto il massimo punteggio nella Linea di Azione 1 del Pac Reti 2014-2020 e per questo è lecito aspettarsi un suo finanziamento completo.
Sulla viabilità costiera i cicloturisti trovano una segnaletica specializzata. Infatti, per quanto riguarda la mobilità ciclisitca, la viabilità costiera sciclitana è stata compresa nel progetto europeo SIBIT – Sustainable Interregional Bike Tourism (fai click qui) – cofinanziato dall’Unione Europea e dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), all’interno del P.O. Italia-Malta 2007-2013. Vincendo le difficoltà connesse a un budget ristretto e al coordinamento fra le sei provincie coinvolte, a beneficio dei cicloturisti è stata piazzata segnaletica specializzata lungo gli oltre 400 chilometri intercorrenti fra Siracusa e Trapani.
Il 2014 fu l’anno d’oro per la mobilità dolce nel Sud est siciliano. Oltre ai PASSIBLEI, un anello di mobilità dolce fra i Comuni UNESCO del Sud Est fu battezzato GREENET e fu approvato dai Comuni UNESCO siciliani (C.U.NE.S.) riuniti nella sala consiliare del Comune di Catania nella sessione plenaria del 2 dicembre 2014. L’importanza strategica del GREENET fu evidente, in quanto connetteva il sito Siracusa – Pantalica con quello ibleo delle Città Tardo Barocche del Val di Noto (fai click qui e qui).
Anche la Fondazione UNESCO sposerà del tutto l’idea, inviando al Libero Consorzio Comunale di Ragusa una lettera in data 9 dicembre 2014 con la quale lo esortava a procedere a quanto necessario per la realizzione dell’Anello di mobilità dolce del Sud est.
In realtà, un lungimirante GAL di fine anni ’90 conteneva già l’ipotesi di una ciclovia lungo la costa di Scicli. La stessa ex Provincia di Ragusa non restava con le mani in mano e il 7 maggio 2011 inaugurava il tratto fra Sampieri e Marina di Modica (fai click qui).
Anche il Comune di Ragusa si darà da fare con le ciclabili, e parecchio! In questi ultimi anni, l’efficiente Ufficio Tecnico del Comune di Ragusa ha confezionato progetti su progetti in grado di aggiudicarsi i bandi di finanziamento, connettendo Marina di Ragusa con Santa Croce, riqualificando il lungomare di ponente e, giusto in questi giorni, raggiungendo l’accesso ovest della Riserva Naturale Foce del Fiume Irminio. Il successivo stacco, impegnativo per l’attraversamento dell’Irminio, è già stato finanziato e l’approvazione formale di numerose associazioni ambientaliste e sportive ha contribuito a superare con successo la valutazione ambientale condotta dall’apposita Commissione insediata presso la Regione Siciliana (e che vi conduce un ottimo lavoro).
La fascia costiera di Scicli è di estremo interesse e può ospitare uno o più percorsi di mobilità dolce. In tutti questi ultimi anni i bandi per le ciclovie si sono susseguiti e sono addirittura aumentati nel post covid. Per fortuna, a volte non è necessario partecipare ad alcun bando, tenuto conto che il Comune di Scicli ha dimostrato, negli ultimi anni, una incredibile capacità … a non partecipare. Ma restiamo positivi. Con la delibera 292/2022, la Regione Siciliana nell’ultimo giorno del trascorso mese maggio distribuisce su 124 progetti somme provenienti dal Fondi Sviluppo e Coesione (F.S.C.) e con il numero 99 figura una ciclovia che dovrebbe connettere quella proveniente da Marina di Ragusa con Donnalucata. Al di là del progetto in sé, che al momento non è noto nei dettagli, si tratta di un intervento viario che interessando il lungomare da Playa Grande a Donnalucata (SP 64) dovrebbe essere impostato con una cautela del tutto particolare, al fine di non far piombare nel caos la circolazione veicolare. Gli interventi estemporanei, condotti senza un riferimento al contesto, spesso finiscono per portare danni non indifferenti alle comunità.
Insomma, che cosa fare a Scicli con la ciclovia ciclovia costiera? La pista ciclabile realizzata dal Comune di Ragusa ha raggiunto l’accesso ovest della Riserva Naturale Foce del Fiume Irminio. La prossima estate (2023) dovrebbe vedere la realizzazione del proseguimento fino entro al territorio di Scicli, già ammesso a finanziamento, sempre a cura dello stesso Comune di Ragusa. La prosecuzione fino a Donnalucata, con le riserve di cui sopra, sembra ora assicurata dal citato finanziamento regionale. In tal modo, procedendo agli opportuni raccordi in sicurezza, si potrà canalizzare fino alla frazione marinara di Scicli il traffico dolce in arrivo sia da Marina di Ragusa, sia dal villaggio turistico Donnalucata Resort, sia dalle frazioni / villaggi Playa Grande e Chamaerops. È facile però prevedere forti resistenze se non si provvederà, in tutta fretta, a elaborare un piano del traffico veicolare nel tratto Donnalucata – Villaggio Playa Grande, nonché dotando la circonvallazione di Donnalucata (SP 127) di cartellonistica turistica che inviti a entrare nel centro abitato per parcheggiare … nei parcheggi che non ci sono! Con la mobilità, insomma non si improvvisa.
Nel tratto compreso fra Donnalucata e la rotatoria di Arizza, con un po’ di coraggio, e molta e seria programmazione, si potrà decidere di dedicare la SP 64 (quella che dalla frazione di Arizza porta a Donnalucata) al traffico veicolare locale a bassa velocità e alla mobilità dolce. Il traffico non locale e più veloce (in particolare quello pesante), dalla rotatoria di Arizza potrà deviare verso nord e, mediante la SP 84, raggiungere la SP 39 (contrada Spinello); in questa eventualità, occorrerà programmare una rotatoria o un “tornaindietro” all’incrocio di queste due strade a fine di eliminare l’incrocio e connessi stop. Un bel “max 30 km/h” potrebbe nel frattempo aiutare.
Il tratto Arizza – Bruca – Cava d’Aliga potrà, in parte, correre a fianco della strada, ma la presenza di alcuni manufatti obbligherà alla ricerca di appropriate soluzioni. Il collegamento slow fra Cava d’Aliga e Sampieri deve essere garantito dalla Via del Mare e dal seguente Parco di Costa di Carro, per quest’ultimo riformulando o perfezionando la convenzione attuale con l’ente gestore. Qualora sede di una ciclopedonale, oppure di un percorso soltanto pedonale, questa opera si dimostrerebbe in grado di attrarre visitatori per tutto l’anno, anche dai Paesi nordici. Ciò in quanto consentirebbe il transito di “mamme con passeggino” lungo la costa del Canale di Sicilia, un richiamo a dir poco irresistibile e valido pressoché per 365 giorni all’anno. Non si può escludere un doppio percorso: uno costiero e pedonale (Costa di Carro), e l’altro ciclabile più a nord, a fianco della strada provinciale.
Concludendo, che cosa è Barocco Slow Coast?
Barocco Slow Coast non è una “pista ciclabile”, bensì un itinerario quanto più vicino al mare, incentrato sulla costa di Scicli e unico in Europa perchè unisce i territori di tre città UNESCO che si affacciano sul Canale di Sicilia, in grado di attrarre il turismo dai paesi nordici per tutto l’anno. Una “visione” che sta gradualmente divenendo realtà.
Si ringrazia l’arch. Arianna Padua per i loghi