NERONE ROMANO E OSSERVATORIO SICILIANO
LA SOCIETÀ CIVILE CONTRO GLI INCENDI CHE DEVASTANO L’ISOLA
Nel 2017 sono stati contati circa 8.000 incendi e sono bruciati oltre 160.000 ettari tra superficie boscata e non boscata, come se fosse andata in fumo una superficie ancora più grande della città di Roma. Ma allora fu Nerone, e passò alla Storia, oggi i tanti nerini purtroppo non passano dalle patrie galere. Dopo anni di proteste rivolte alle istituzioni affinché migliorino sia la prevenzione che il contrasto, occorre avere il coraggio di cambiare qualcosa, occorre ripensare radicalmente all’intervento della Società civile nei processi di verifica e di controllo.
In questi giorni le fiamme aggrediscono ogni angolo dell’Isola di Sicilia e nel distruggere presente e futuro preannunciano autunnali colate di fango in grado di travolgere città, strade, coltivazioni poste a valle.
Le proposte per il contrasto agli incendi in queste ore si affastellano, anche le più stravaganti, ma ciò è un bene, perché segnala la voglia di intervenire di tanti cittadini, anche in prima persona, contro una devastazione che non trova alcun freno nei continui appelli che da anni vengono rivolti alle istituzioni.
Invece di ulteriori e inutili suppliche, è arrivato il momento di strutturare un processo per il quale la Società Civile affianchi al più presto le pubbliche amministrazioni nei processi di controllo. In altre parole, non c’è altra strada: le istituzioni sempre più in affanno con l’ordinaria amministrazione e i cittadini alle prese con i diritti propri e dell’ambiente debbono incontrarsi e collaborare.
Compito, questo, che può essere assolto da un Osservatorio Regionale per la Difesa Attiva del Territorio dagli Incendi, nel quale siano presenti gli stakeholder e che svolga funzioni precise: concordi con gli uffici preposti un calendario di verifiche sul reperimento delle risorse umane e materiali; si assicuri che i territori ne vengano provvisti al momento giusto; contribuisca al reperimento e alla messa in opera di innovazioni per il controllo e per l’intervento, come quella basata sul volo dei droni, partecipi ai processi di coinvolgimento di coloro che vivono i territori, per primi gli agricoltori e gli allevatori. Nella composizione dell’Osservatorio regionale le associazioni riconosciute ambientaliste dal Minambiente con sede nella Regione.
In un Osservatorio regionale contro gli incendi le competenze delle associazioni, degli esperti e dei funzionari dell’Amministrazione regionale verrebbero a combinarsi fruttuosamente. Altro compito, non disgiunto dai precedenti, sarà quello di partecipare alla programmazione dei fondi pubblici, quali quelli messi a disposizione dal PSR per interventi di prevenzione (anche la pulizia dei terreni e dei boschi) e di ripristino, e alla verifica della spesa.
L’Osservatorio Regionale dovrebbe, in conclusione, agire di concerto con le amministrazioni competenti per la piena applicazione del Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e per quell’aggiornamento annuale che la legge quadro 353 del 2000 prevede nella sua sintetica ma efficace articolazione.
La legge 35372000 in materia di incendi boschivi si pone alla base alla prevenzione e al contrasto degli incendi e deve essere studiata con grande attenzione da chiunque si prefigga di occuparsi costruttivamente della materia (clicca qui per scaricare la legge 353/2000)
All’Osservatorio regionale dovranno fare riscontro gli Osservatori Comunali o intercomunali, in modo da ottenere il massimo livello di verifica sulla esecuzione dei Piani e sulla disponibilità reale delle risorse necessarie sia alla prevenzione degli incendi quanto al contrasto sul campo. Nell’Osservatorio comunale o intercomunale le associazioni ambientaliste riconosciute dal Minambiente presenti nel territorio e quelle che nel tempo hanno mostrato un impegno costante, forte, qualificato.